ATTRICI E ATTORI INCONTRANO IL PUBBLICO
Elio De Capitani
a cura di Sara Pesce e Laura Mariani
dove: Laboratori delle Arti/Auditorium
quando: lunedì 11 dicembre, ore 18
INGRESSO LIBERO
Regista e attore, Elio De Capitani lega il suo nome al milanese Teatro dell'Elfo dagli anni Settanta, dirigendolo insieme a Ferdinando Bruni. Nel 2006 è applaudito dal pubblico cinematografico per il suo Berlusconi nel Caimano di Nanni Moretti, dopo essere stato uno degli interpreti di Sogno di una notte d'estate (Gabriele Salvatores, 1983), di Apnea (Roberto Dordit, 2005, uscito nelle sale nel 2007) e di Uccidete la democrazia! (Rubén Oliva, 2006). I legami con il cinema più recente sono indiretti, ma non meno significativi: con Frost/Nixon, un testo di Peter Morgan reso noto al grande pubblico dal film di Ron Howard del 2008, e con Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, che ha ispirato noti film. Nelle interpretazioni di De Capitani il tema del potere attinge alla storia e cultura americana tratteggiando il volto degli Stati Uniti com'è percepito dall'Italia: "una realtà dai toni forti che attrae con il suo 'sogno' ma che può produrre sofferenze e sconfitte durissime" (L. Mariani). Si vedano i personaggi di Roy Cohn in Angels in America, l’avvocato americano, anticomunista e morto di Aids, tornato d’attualità con l’elezione di Trump - che vale a De Capitani il premio Ubu come miglior attore non protagonista - e del presidente Nixon, protagonista dello scandalo Watergate. L'incontro con la Città di Bologna e gli studenti del dipartimento delle Arti verterà sul suo lavoro di attore, in particolare dopo il 2006. I temi della discussione emergeranno da estratti di film e di riprese video degli spettacoli oltre che da frammenti di recitazione dal vivo, che l’artista offrirà generosamente al pubblico presente.
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Percepire, descrivere e discutere la recitazione degli attori è un'abilità che si è andata affievolendo nei decenni successivi alla seconda guerra mondiale in Italia. Nel contesto contemporaneo, in particolare, per lo spettatore che va al cinema o a teatro, e consuma prodotti televisivi, «riconoscere le tecniche di base della recitazione, le impostazioni fondamentali che orientano il lavoro dell'attore e gli consentono di raggiungere particolari effetti potrebbe apparire un’impresa disperata» (C. Vicentini, 2007). Dall’intervista a un’attrice o a un attore può, invece, scaturire una comprensione del lavoro attoriale sollecitata dal contatto con il pubblico. Durante tali incontri, seguiti dalla proiezione di un film, questi protagonisti del prodotto audiovisivo illustrano i dettagli della propria vita professionale e offrono una prospettiva interna alla comprensione dei film. In un dialogo con studiosi del cinema, la loro testimonianza stimola inoltre una riflessione sui meccanismi della spettatorialità contemporanea: le leve del fandom, il filo rosso che, nell'immaginario del pubblico, lega interpretazione a interpretazione nel passaggio tra teatro, cinema e televisione. Poiché il rapporto degli attori con il prodotto finale è, nella maggior parte dei casi, indiretto, differente sarà il loro discorso sui film rispetto a quello del regista, rivelando sinergie meno evidenti tra personalità individuale e forme della creazione filmica.